http://Il tuo 5x1000 ad Amnesty International

lunedì 13 luglio 2015

Riascoltando il pescatore

Tornavo dal mare in macchina, autoradio. L'ho risentita la canzone di De Andrè, quella dal vivo con l'arrangiamento della PFM, la Premiata Forneria Marconi. Non ricordo esattamente in che anno collaborarono, forse la fine degli anni settanta, fù una tournée e un disco. Fù una sfida, un azzardo, due mondi separati che decisero di incontrarsi. Il cantautore più raffinato e il gruppo pop più ondivago si incrociarono e nessuno avrebbe scommesso sul risultato. Invece. Riascolto la canzone oggi piú di trenta anni dopo, De Andrè canta le strofe, all'ombra dell'ultimo sole s'era assopito un pescatore e aveva un solco lungo in viso come una specie di sorriso e la PFM risponde lalalalallalallala venne alla spiaggia un assassino due occhi grandi da bambino due occhi enormi di paura eran gli specchi di una avventura e ancora il coro lalalalallalallala e così per tutta la canzone. Cioè il miracolo della divisione dei compiti, della consapevolezza dei ruoli, del rispetto pieno di energia che i musicisti pop seppero costruire attorno all'icona del cantautore poeta per definizione, senza paura anzi, indicandogli una strada sorridente e allegra da percorrere. E lui sembra felice di farlo, lo si vede dai video del concerto, che ripropose identico anche qualche anno dopo con la partecipazione dei suoi due figli, lo si intuisce dallo spazio che concede agli assoli di batteria dello straripante Franz Di Cioccio. Fu un esperimento musicale riuscito ma anche qualcosa di più, una sorta di coalizione per andare al potere, intellettuali e popolo.
Oppure niente, forse era era solo nostalgia di qualcosa che oggi non riusciamo più nemmeno a immaginare, per mancanza di materia prima.