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mercoledì 1 ottobre 2008

Di tutti o di nessuno

Ne discutevo giorni fa con amici. Il problema non è destra e sinistra, prima ancora c’è l’idea stessa che noi abbiamo di bene pubblico. Faccio l’esempio che mi viene spesso, quello dei parchi. Prendete Battery, la punta estrema di Manhattan, lungo il fiume ci sono chilometri di verde attrezzato, manutenuto, sorvegliato, pulito, illuminato bene. Chi paga? Ebbene si, non paga il comune ma i residenti, cioè gli abitanti dei lussuosi condomini che su quel verde si affacciano. Circolo privato quindi? Niente affatto perché i prati di Battery park sono assolutamente gratuiti e aperti a tutti. Questo provoca anche un piccolo miracolo, tutti quelli che ci vanno non sporcano, non fanno danni e non creano problemi. Si può spiegare con il circolo virtuoso noto per cui tu se trovi un posto bello nel quale stai bene cerchi di mantenerlo così. Ma non basta. Dietro ci sono risposte diverse a questo problema: definite il bene pubblico. A New York, in America e in gran parte delle società europee dicono: un bene di tutti. Da noi temo che molti pensino, senza aver il coraggio di dirlo: una cosa di nessuno. Se non si comincia da qui, non c’è politica che tenga. (pubblicato su Dnews)