L'Alitalia così, la scuola così, se per caso rispuntasse la monnezza da sotto i tappeti a Napoli l'elenco dei successi sarebbe straordinario.
venerdì 31 ottobre 2008
"..signore, il Tamigi"
L'Alitalia così, la scuola così, se per caso rispuntasse la monnezza da sotto i tappeti a Napoli l'elenco dei successi sarebbe straordinario.
giovedì 30 ottobre 2008
Le storie di Obama
con la morbida fotografia
convinciamo anche la zia
se chiudi gli occhi la sua voce
verso l'urna ti conduce
tra dissolvenze e rallenty
arriviamo fino a màrtedi
Piazza Navona
Spranghe tricolori, patriottismo d'ordinanza.mercoledì 29 ottobre 2008
Occhio ad Harlem
Fossi un direttore manderei comunque un inviato nei quartieri neri di NY e LA. Se Obama perde per poco e tra i sospetti ci sarebbero grandi storie di cronaca. Se vince grandi pezzi di colore.
Manuale per carrieristi con sorpresa
La prima e unica raccomandazione è quella di leggerlo fino all’ultima pagina poi, per il resto, meglio incrociare le dita. Perché se c’è una facile previsione è quella che avrà successo, se c’è un rischio nel libro di Pier Luigi Celli “Comandare è fottere” è che ai tempi d’oggi, buttando a mare il finale, lo si prenda maledettamente sul serio. Sono centosei pagine che sembrano parlare di un mondo per pochi, quello dei manager e delle grandi aziende, in realtà provocano a ondate ripetute sensazioni di identificazione, comportamenti e persone che abbiamo visto, subito, incrociato, alla fine riconosciuto, addirittura allo specchio. Vinti e vincitori di un mondo che Celli, vita da manager, anima e scrittura molto molto più in là, racconta con l’ironica perfidia di chi sa che a descrivere le cose e i meccanismi di costruzione della carriera e del successo aziendale si trova sempre pubblico, e più si è cinici più si convince, in questo mondo poi, dove la guerra è guerra dovunque, anche nel condominio. E così capitolo dopo capitolo, straordinari quello che descrive l’avvento del potere al femminile o l’uscire di scena mettendo nei guai il proprio successore, definizione dopo definizione “i salotti sono la salvezza delle relazioni durature”, si costruisce la sensazione che le regole del mondo quelle siano, che dunque bisogna da subito sapere che posto prendere, di quanti passi muoversi e dove e come fermarsi, a guardare quelli predestinati a vincere. Invece. Col cinismo da manuale costruito a tavolino “non c’è posto per tutti man mano che si sale al vertice della piramide” Celli conduce, inesorabilmente e volutamente, proprio il carrierista di successo verso il suo baratro, quando il tempo e il senso si fanno avidi e vendicativi verso chi li ha ignorati malamente. Così le ultime pagine, quelle si, andrebbero segnalate soprattutto ai ragazzi, quelli che il curriculum lo sanno scrivere e quelli che non sanno nemmeno che cosa sia una passione che non si compra. Ho letto il libro nella prima vera giornata d’autunno. Poi sono andato nel parco con il mio setter. E’ straordinario quando corre contro il vento a inseguire le foglie che cadono.(pubblicato su DNews)
martedì 28 ottobre 2008
Giustappunto

domenica 26 ottobre 2008
Trattamenti in tv
Da qualche tempo il mio programma preferito è "In Treatment". Oggi ne parla bene Grasso. Non si può mai stare tranquilli.
sabato 25 ottobre 2008
Circo Massimo
Mentre parlava, dal bellissimo palco che non c'era, molti guardavano le nuvole nere. Alla fine non ha piovuto. In tv faceva effetto il suo primo piano. Sullo sfondo, a braccia conserte, distratta, pensando ad altro, stava tutta la classe dirigente del Pd. Erano fuori fuoco ma purtroppo si riconoscevano lo stesso.
venerdì 24 ottobre 2008
Se oggi fosse domani
Ecco la copertina dell'unità di oggi come sarà da domani.
giovedì 23 ottobre 2008
Scuole di comunicazione
Ragazzi, quella cosa delle lezioni in piazza è stata una trovata mediatica formidabile. Per questo il capo del governo ha dato i numeri. Per favore, come si diceva una volta, non cadete nelle provocazioni. Continuate così, che date la linea anche a quelli del circo Massimo di sabato.
mercoledì 22 ottobre 2008
La giovane Europa
Ora per favore prendete una cartina dell’Europa. Guardate a destra e troverete Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria. Guardate a sinistra, dall’alto in basso, ci sono Finlandia e Svezia, poi Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Olanda, Francia, Austria, e ancora Spagna e Portogallo. Bene. Adesso prendete il piano europeo per la riduzione dei gas serra. Chi si oppone al piano? Tutti i paesi che stanno a destra, quelli “giovani”, quelli finalmente liberi dai ceppi del comunismo, quelli che assaporano la libertà del capitalismo selvaggio e gli frega poco che il pianeta schiatterà domani perché vogliono godersela oggi. Chi parla di posizione irresponsabile? Quel parruccone di Sarkozy e tutti gli altri tromboni della vecchia Europa, da quella bigotta della Merkel, a quei pericolosi burocrati statalisti che sono Brown e Zapatero. Dove stiamo noi? O meglio dove sta il nostro brillante governo? Ma con i “giovani” naturalmente, e guidiamo pure la squadra. Allegria e tutti di corsa in discoteca stasera, l’ultimo che arriva paga il conto. (pubblicato su DNews)
lunedì 20 ottobre 2008
L'esempio
Insisteva molto, nell'ultimo periodo, sull'idea e l'importanza dell'esempio. "E' scomparso dall'Italia politica di oggi" diceva così, più o meno, in tutte le ultime occasioni di conversazione che ha avuto con i suoi fortunati interlocutori. Buon viaggio a Vittorio Foa.
domenica 19 ottobre 2008
I misteriosi nove

sabato 18 ottobre 2008
Suggerimento
"... Il telegiornale italiano è alimentato da annunciatori o da dicitori che non azzardano analisi autonome. L'obiettività è formalmente salvata dal dosaggio degli interventi dei vari partiti. Da qui l'ossessionante rosario di brevi frasi, spesso senza alcun senso, nel migliore dei casi ovvie, di una manciata di politici che costituiscono una compagnia teatrale permanenete ed unica nel mondo televisivo occidentale." Questo è Bernardo Valli sulla Repubblica di oggi. Ecco, fa bene l'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni a misurare i dosaggi, ma se dicesse invece cose così farebbe meglio...
mercoledì 15 ottobre 2008
Fans e amici

martedì 14 ottobre 2008
Dettagli

lunedì 13 ottobre 2008
Così va il mondo

A Londra stasera la Camera dei Lord ha bocciato la legge che aumenta a 42 i giorni di detenzione preventiva di persone indagate per terrorismo. La proposta era del governo laburista, a votare contro sono stati i conservatori.
domenica 12 ottobre 2008
venerdì 10 ottobre 2008
Cara Milena

ti scrivo da questo blog semiclandestino ma formalmente pubblico perché penso che sia giusto riflettere pubblicamente sull'ultimo successo di Report a proposito dell'emendamento "salvamanager" che oggi tutti si affrettano a ripudiare. Non ho chiesto dettagli a te e alla tua redazione di proposito perchè voglio riflettere solo a partire da quello che ho letto e visto, come possono aver fatto tutti. Ho letto che questa volta hai anticipato la notizia a Repubblica e, visto come è andata, forse hai fatto bene. Troppe volte le impressionanti denunce della tua trasmissione sono passate sotto silenzio. Stavolta invece l'articolo del giornale, poggiato sui banchi di Montecitorio, ha prodotto quel piccolo teatrino delle dichiarazioni incrociate con effetto domino e scaricabarile che ha ottenuto il risultato. Ora ecco le riflessioni. La prima riguarda il ben noto circo della comunicazione dove ognuno ha i suoi ruoli purtroppo, secondo il quale Report, se va avanti da solo, è l'eroico cane che abbaia sempre e quindi non morde, se invece porta la selvaggina a un cacciatore che conosce i suoi commensali la preda arriva in tavola. La seconda poi è la stupefacente rapidità con la quale la politica rivolta la frittata e le parti in scena per cui non solo non si trova più uno che difenda l'emendamento scovato dal segugio Reporter ma tutti ora dicono che in qualche modo quella insopportabile ingiustizia sarebbe stata cancellata comunque, figurarsi. Questo dà l'idea della pericolosa "palude definitiva" (bellissimo e tragico titolo di un libro di Giorgio Manganelli) in cui siamo finiti. Terza riflessione, l'unica che mi preme davvero, riguarda chi ancora legge tutte le carte fino in fondo, chi le mette in relazione con i fatti e le persone, chi trova connessioni e le racconta. Siete rimasti in pochi Milena, lo sai bene, nemmeno chi le scrive le legge più, le carte. Anche i più agguerriti controinformatori del web rilanciano quelle di seconda e terza mano, e le connessioni spesso sono un misto di google e sentito dire.
giovedì 9 ottobre 2008
Sentinella al computer

mercoledì 8 ottobre 2008
Uomini e borsini
Li ho visti già una volta così, qualche anno fa, nei salottini al pianoterra delle banche, o peggio in strada, inforcare gli occhiali, strizzare gli occhi davanti ai televisori dei borsini, per accertarsi se quello che vedevano era vero. Me li immagino ancora lì, a guardare con lo sguardo fisso i monitor che nel frattempo saranno diventati al plasma, rinserrandosi un poco nel primo soprabito d’autunno che a una certa età il freddo si fa sentire. Erano impiegati, portieri, artigiani, poi diventati pensionati, e anziché fermarsi al bar, tutti i giorni facevano visita alla loro banca. Li ho sentiti telefonare oggi alla trasmissione alla radio per chiedere consigli “Sono entrato in xyz, me l’hanno consigliato, lei che ne pensa?” In genere l’esperto farfuglia qualcosa di tecnico e li rassicura, oggi ho sentito un esperto sincero o depresso che diceva “no era meglio se stava fermo, non so che succederà, ma non è finita”. Ora, una cosa sola vorrei dire, vi prego, non passate gli ultimi giorni davanti alle vetrine delle banche a guardare i numeri dei televisori, che adesso viene l’inverno vero (pubblicato su DNews).
martedì 7 ottobre 2008
domenica 5 ottobre 2008
sabato 4 ottobre 2008
La linea
Fossi in Veltroni ringrazierei gli immigrati del corteo di Caserta per aver suggerito una cosa da fare il 25 ottobre. giovedì 2 ottobre 2008
Non ci posso credere
Dopo l'associazione Red di D'Alema arriva l'associazione White di Castagnetti.
mercoledì 1 ottobre 2008
Di tutti o di nessuno
Ne discutevo giorni fa con amici. Il problema non è destra e sinistra, prima ancora c’è l’idea stessa che noi abbiamo di bene pubblico. Faccio l’esempio che mi viene spesso, quello dei parchi. Prendete Battery, la punta estrema di Manhattan, lungo il fiume ci sono chilometri di verde attrezzato, manutenuto, sorvegliato, pulito, illuminato bene. Chi paga? Ebbene si, non paga il comune ma i residenti, cioè gli abitanti dei lussuosi condomini che su quel verde si affacciano. Circolo privato quindi? Niente affatto perché i prati di Battery park sono assolutamente gratuiti e aperti a tutti. Questo provoca anche un piccolo miracolo, tutti quelli che ci vanno non sporcano, non fanno danni e non creano problemi. Si può spiegare con il circolo virtuoso noto per cui tu se trovi un posto bello nel quale stai bene cerchi di mantenerlo così. Ma non basta. Dietro ci sono risposte diverse a questo problema: definite il bene pubblico. A New York, in America e in gran parte delle società europee dicono: un bene di tutti. Da noi temo che molti pensino, senza aver il coraggio di dirlo: una cosa di nessuno. Se non si comincia da qui, non c’è politica che tenga. (pubblicato su Dnews)








