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mercoledì 11 febbraio 2009

La nostra parte

Capita che uno si trovi in Angola quando la storia di Eluana travolge tutti e tutto, voci, urla, strepiti e silenzi. Capita che gli raccontino la storia di Maria Bonino, una pediatra italiana che dopo anni di volontariato in Africa muore contagiata da un epidemia di febbre emorragica. Una fine atroce, soffocata dal suo stesso sangue. Maria stava curando bambini quando e' dilagata l'infezione. I bambini morivano attorno a lei, lei è rimasta a fare il suo lavoro. Poi anche lei si è ammalata. Ha detto agli altri, fino all'ultimo, forse è malaria, ma sapeva e alla fine, quando ha visto le prime emorragie, si è arresa. Nella sua ultima lettera ha scritto "sto morendo ma la mia consolazione è che spero di aver fatto la mia parte e so che tanti altri stanno facendo la loro parte". Maria poi non l'hanno potuta neanche riportare in Italia, i suoi. Burocrazia sanitaria, intrasportabile, paura del contagio, il corpo è stato seppellito a Luanda dieci metri sottoterra e calce viva. Di Maria pochi sapevano, non sono storie da copertina. Ieri, a tre anni dalla morte, una piccola targa l'ha ricordata all'Ambasciata italiana in Angola. Resta l'esempio, in questi giorni di parole. Una vita puoi decidere di viverla e anche di finirla facendo la tua parte. (pubblicato su DNews)