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mercoledì 29 aprile 2009

Quell'abbraccio al Papa


Tremo al solo pensiero di come saranno i prossimi giorni dei telegiornali. Pieni di mascherine, maiali e provette. Perché ci sono casi in cui la televisione è formidabile a raccontare, altri nei quali invece le parole, spesso complicate e contraddittorie, si scontrano con immagini che inevitabilmente si ripetono, si confondono provocando un clima di imprecisione e, peggio, di suggestione collettiva che alla fine ingoia tutto, notizie e immaginazione. Se aggiungete poi il tam tam della rete, specialista quando vuole a moltiplicare paure e retropensieri, otterrete quello che ci aspetta da qui a chissà quando.Per questo cambio di scenario, infiliamoci nell’altro grande evento da raccontare, ma solo per ricordarne una, delle immagini del Papa in Abruzzo. È stata quella del sindaco dell’Aquila chiamato sul palco a ringraziare Benedetto XVI. Non sappiamo se sia stata l’emozione o invece spontaneo tratto caratteriale ma quando l’abbiamo visto avvicinarsi, abbracciare il Pontefice e baciarlo come un vecchio amico abbiamo sorriso. E ci sono tornate alla mente tutte le sfumature di inchini e baciamano che abbiamo visto passare nel corso degli anni. Uomini politici che, credenti o no, al massimo inventavano varianti e subordinate al cerimoniale su cui misurare vicinanze e distanze con la Santa Sede. Quell’abbraccio invece, cui il Papa ha risposto, era finalmente un saluto, da uomo a uomo. (pubblicato su DNews)