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mercoledì 10 febbraio 2010

Quella fabbrica davanti al mare


Niente paura, abbiamo dagli otto ai dieci progetti per riconvertire Termini Imerese. Ha detto così il Ministro dello sviluppo economico, dagli otto ai dieci, con una precisione che fossi negli operai siciliani comincerei a preoccuparmi davvero. Perché siamo solo all’inizio di una storia che ci farà compagnia per molti mesi ancora, alternando le poche voci drammatiche dei lavoratori e delle loro famiglie alle tante esternazioni di politici ed economisti che offriranno ricette ed alternative alla chiusura dello stabilimento. Unica cosa sicura dai cancelli di Termini non usciranno più automobili della Fiat. Cosi parlò Marchionne, capo un po’ marziano della azienda che fu di Torino e che adesso decide vita o morte delle fabbriche in volo tra l’Europa e Detroit come il George Cloneey del film Tra le nuvole. Ora noi non sappiamo come andrà a finire davvero la storia di quello che fu salutato, tra nastri tricolori da tagliare e bande comunali a inaugurare, come il polo industriale siciliano. Solo una cosa vogliamo suggerire a tutti quelli che andranno giù a Termini a raccontare i giorni che verranno. Quando arrivate davanti ai cancelli fabbrica, voltatevi solo un momento a guardare quello che c’è dall’altra parte. Perché una fabbrica davanti al mare, un mare bellissimo che c’era prima e ci sarà dopo, forse non spiega un destino segnato ma un poco fa pensare. (pubblicato su DNews)