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mercoledì 5 novembre 2008

La pasta dei sogni

La rivincita del sogno americano. Senza paura Barack Obama questo manda a dire al mondo. Lo incarna quasi fisicamente il sogno, nelle parole, nei sorrisi, nella speranza con cui guarda al futuro. 47 anni, figlio di padre africano e di madre bianca è la prova che in America tutto è possibile e che anche il muro invisibile della differenza piu velenosa, quella del colore, è ormai infranto. Erede dei sogni comuni di Martin Luther King e di John Kennedy è anche testimonianza di una democrazia straordinaria, porta aperta alle sfide piu impensabili. Nel duemila alla convention del partito democratico Obama era uno sconosciuto, entrò quasi di nascosto alla riunione del partito, quattro anni dopo era lui a introdurre John Kerry il candidato che correva per la Casa banca, mio nonno era un nero che lavorava per i bianchi, disse nel suo discorso, mi chiamo con un nome impossibile ma solo in America potrei salire su questo palco.
Già allora i delegati capirono di che pasta era fatto il giovane Obama, la sua biografica, la doppia laurea alla Columbia e ad Harvard, l'incontro con la moglie Michelle, il lavoro volontario nei quartieri poveri di Chicago, la distanza dai palazzi di Washington hanno certo aggiunto quel realismo e quella concretezza che lo hanno portato a scendere in campo nel 2007 per la Casa Bianca. Ma se ha combattuto la lunga campagna elettorale e alla fine ha vinto è perchè ha sempre portato con se, nei suoi discorsi e nei suoi comportamenti, quella pasta dei sogni di cui tutti siamo fatti e che lui ha avuto il coraggio di non nascondere. Di questo il mondo lo ringrazia.
(scritto per il Tg2 delle 18,30)